di Lorenzo Breschi (presidente Accademia italiana di odontoiatria conservativa e restaurativa, Aic)

Il sole24Ore 09/02/2018

 

Quanto costa la nostra salute orale? Identificare il peso economico di una malattia è utile per capire l’ammontare delle risorse che potrebbero essere risparmiate se tale malattia potesse essere parzialmente o completamente eliminata. Valutare l’entità dell’impatto economico delle malattie dentali sulla società fornisce informazioni rilevanti ai fini delle decisioni politiche in materia di sanità pubblica ed offre spunti importanti per valutare l’incidenza delle malattie orali sull’economia. I responsabili politici e istituzionali tendono ad attribuire priorità a malattie di alto impatto per la collettività come il cancro o le malattie cardiovascolari, mentre le patologie del cavo orale vengono spesso considerate di secondaria rilevanza sociale e quindi economica. In realtà, la carie è una delle malattie più diffuse al mondo, seconda solo alle malattie respiratorie quale causa di assenza dal lavoro, interessando più del 90% della popolazione adulta ed attestandosi attorno al 21,6% e al 43,1% rispettivamente nei bambini di 4 e 12 anni (dati Istat 2013). È quindi la più comune patologia cronica che affligge gli adulti e i bambini dei paesi industrializzati, 5 volte più comune dell’asma e 7 volte più diffusa delle allergie stagionali. Le lesioni cariose affliggono circa 2,5 miliardi di persone nel mondo, con 190 milioni di nuovi casi ogni anno.

Le carie sono dovute a un disequilibrio dell’ecosistema orale, che si determina quando le specie batteriche cariogene aumentano numericamente rispetto a quelle normalmente presenti nel cavo orale, a causa di un consumo troppo frequente di zuccheri semplici che ne alimentano la proliferazione. Tale cambiamento precede il segno clinico della malattia cariosa, che è rappresentato dalla demineralizzazione e dalla distruzione dei tessuti duri del dente provocati dagli acidi dei batteri cariogeni derivati dagli stessi zuccheri semplici. La sola terapia della lesione cariosa, ovvero l’otturazione o restauro dentale, ricostruisce la porzione danneggiata del dente, ma non ha alcun effetto sullo stato infettivo generale del paziente, in quanto non elimina i batteri cariogeni e la possibilità di sviluppare nuove lesioni cariose. Il trattamento odontoiatrico, quindi, è da considerarsi una conseguenza costosa di tale malattia, che però non riduce la sua morbilità, non avendo effetti preventivi. In sintesi, questo significa lavorare solo sugli effetti e non sulle cause dalla malattia.

Il progetto “hAICarie”

Per migliorare la situazione, l’Accademia italiana di odontoiatria conservativa e restaurativa (AIC) è impegnata nella sensibilizzazione di dentisti e pazienti per un’efficace prevenzione e monitoraggio della carie, sviluppando il progetto “hAICarie” con la finalità di migliorare la salute orale, garantire un intervento precoce, monitorare e fidelizzare il paziente. La crisi economica, infatti, ha determinato un progressivo allontanamento dei pazienti dagli studi odontoiatrici, riducendo il numero delle visite periodiche specialistiche, sceso al 37,9% della popolazione italiana nel 2013 (dati Istat).

Con la metà della popolazione mondiale che soffre delle conseguenze dovute a patologie orali non trattate, una corretta gestione della carie dovrebbe prevedere: a) una valutazione del rischio individuale di sviluppare nuove lesioni cariose b) l’applicazione di misure preventive atte a ridurre il rischio di nuove lesioni, c) l’arresto della progressione delle lesioni in fase iniziale, in modo da limitare gli interventi futuri, oltre che curarne gli esiti attivi.

Per perseguire questi obiettivi, negli ultimi anni l’Aic ha fortemente promosso lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche e preventive con lo scopo di migliorare il bagaglio culturale e clinico dell’Odontoiatra.

In questo contesto, oltre alle iniziative delle società specialiste del settore odontoiatrico, risulta importante la consapevolezza e il sostegno delle istituzioni pubbliche che, su scala nazionale, possono fornire programmi formativi ed educazionali per la popolazione. La sensibilizzazione dovrebbe, infatti, partire sin dall’età scolare per garantire un corretto stile di vita.

Per mantenere una buona salute orale è essenziale una prevenzione basata su igiene orale ed alimentare, così come è fondamentale il ricorso regolare ad un odontoiatra che, mediante visite periodiche, promuove la prevenzione e il trattamento precoce di eventuali lesioni cariose. Attenersi a scrupolosi protocolli preventivi può permettere costi sociali decisamente inferiori rispetto al trattamento della lesione cariosa stessa. Per questa via è possibile ridurre gli alti costi delle prestazioni odontoiatriche, traguardo difficile se troppo poco viene fatto per una accurata prevenzione.

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